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ZUCCHERO SEMOLATO KG.1X10

Disponibilita GIARRE + ISPICA  (nr) - Verificata il 14/05/2024 20:23:
1
10 KG
18010102
10

CARATTERISTICHE PRODOTTO

UN MONDO DI ZUCCHERI
ti guidiamo per scegliere sempre il tocco di dolce adatto alla situazione.

ZUCCHERO BIANCO
Quello che comunemente chiamiamo zucchero è in realtà, chimicamente saccarosio.
Si tratta di un disaccaride perchè composto da due monosaccaridi cioè da due zuccheri semplici: il fruttosio e il glucosio.
È una sostanza completamente naturale: infatti per ottenerlo, basta estrarlo dalle piante che ne contengono di più.
Quello che comunemente chiamiamo zucchero è in realtà chimicamente saccarosio, ma la comune denominazione commerciale è zucchero . Il saccarosio è una sostanza che, in biochimica, viene definita disaccaride perchè composto da due monosaccaridi cioè da due zuccheri semplici: il fruttosio e il glucosio.
A loro volta questi zuccheri rientrano nella grande famiglia di carboidrati (CHO), costituiti da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno, che insieme ai grassi, alle proteine, alle vitamine, ai sali minerali formano i cinque grandi gruppi di principi nutritivi indispensabili all’organismo.
Esistono carboidrati semplici e carboidrati complessi: ai primi appartengono i monosaccaridi e i disaccaridi, ai secondi i polisaccaridi o amidi. Nella pasta, nel pane, nelle patate si trovano soprattutto amidi, mentre nella frutta, nel latte e nello zucchero, si trovano carboidrati semplici.
Questo spiega quella certa confusione che talvolta si genera parlando appunto di “zuccheri”: questa parola infatti viene spesso usata come sinonimo di glucidi o carboidrati; in realtà il termine dovrebbe essere riservato soltanto ai carboidrati semplici, caratterizzati dal sapore dolce: il saccarosio, il lattosio e il maltosio.
Una cosa è certa: l’apporto di zuccheri nella nostra alimentazione non proviene soltanto da quello che mettiamo nel caffè o nella preparazione di un dessert, ma anche dal saccarosio contenuto in molti alimenti, dalle bibite alle marmellate, e dai polisaccaridi o amidi, di alimenti come la pasta e i farinacei in genere. Per questo bisogna distinguere fra zuccheri e zucchero, ma anche tener conto che gli zuccheri si sommano nell’alimentazione e stare attenti alla quantità complessiva.
Dello zucchero bisogna sottolineare subito la naturalità: infatti per ottenerlo, basta estrarlo dalle piante che ne contengono di più.
Molti sono i vegetali che presentano saccarosio nella loro linfa; in particolare ne sono ricchi la canna da zucchero(Saccharum officinarum) con il 15/25%, la radice di barbabietola (Beta vulgaris) con il 10/25%, il fusto del sorgo da zucchero (Sorghum saccaratum), il succo del fusto dell’acero (Acer saccharinum) dal quale si ricava appunto lo zucchero d’acero.
SALUTE
Lo zucchero è il “carburante” del cervello perchè gli fornisce energia di pronto consumo. Il glucosio è l’unica fonte di energia che il cervello può utilizzare. Ne brucia infatti circa 100/120 g al giorno che ricava dai più svariati alimenti ricchi di carboidrati, amidi e zuccheri , fra i quali appunto il saccarosio. Questo, essendo ricco di glucosio, rappresenta per il cervello una riserva energetica concentrata, immediatamente disponibile e di vitale importanza.
Chi è affaticato, teso, stressato, può trovare un aiuto nello zucchero, che agisce sul sistema nervoso centrale aumentando la liberazione delle endorfine, sostanze endogene che hanno un effetto antidolorifico e calmante. Questa scoperta piuttosto recente conferma e spiega scientificamente quel desiderio di dolce che si prova quasi sempre nei periodi di stress o quando si è sottoposti a superlavoro, anche di tipo intellettuale.
Un pò di zucchero sciolto nell’acqua del biberon aiuta i lattanti ad avere una minor percezione del dolore in genere e, come ha confermato una ricerca specifica, è indicato in particolare nel caso in cui il bambino debba fare un’iniezione o altre piccole cure dolorose: stimola infatti la produzione di endorfine e agisce da leggero analgesico. Non solo: calma anche il cuore, il cui battito viene accelerato dalle fitte del dolore e dal pianto.
Se non avete sottomano pomate cicatrizzanti, come rimedio di urgenza potete fare come già facevano gli Egizi migliaia di anni fa: cospargere la ferita con un pò di zucchero. I microrganismi patogeni infatti vengono annullati dalle alte concentrazioni zuccherine. Negli USA lo zucchero, sotto forma di un prodotto simile ad un gel, è stato impiegato nel trattamento delle piaghe da decupito, problema che affligge moltissime persone costrette a stare a letto o immobilizzate.
Quando si ha la febbre, si deve seguire una dieta leggera, ricca di liquidi. E’ utile allora acqua o spremute di agrumi leggermente zuccherate, meglio se con zucchero grezzo di canna: berne qualche sorso spesso è un modo di aiutare l’organismo a idratarsi e a rifornirsi di energia.
Nel caso di epatite, un pò di zuchero in più nella dieta è prezioso per aiutare l’organismo a ricostruire rapidamente le cellule del fegato danneggiate.
Bere una bevanda zuccherata, per esempio del latte o una tisana addolcita, prima di coricarsi, è un modo per propiziarsi un buon sonno ristoratore.
Specialmente in certe stagioni dell’anno – la primavera e il primo autunno – si prova spesso quella sensazione di stanchezza indefinita e apparentemente senza motivo che viene detta appunto “di stagione”. E’, con termine medico, astenia: la stessa che si avverte durante il prolungarsi di stress psicofisici. In questi casi si può tirarsi un pò sù con una bustina di zucchero sciolta in un bicchiere d’acqua o un caffè ben zuccherato.
Chi è affaticato, teso, stressato, può trovare un aiuto nello zucchero, che agisce sul sistema nervoso centrale aumentando la liberazione delle endorfine, sostanze endogene che hanno un effetto antidolorifico e calmante. Questa scoperta piuttosto recente conferma e spiega scientificamente quel desiderio di dolce che si prova quasi sempre nei periodi di stress o quando si è sottoposti a superlavoro, anche di tipo intellettuale.
Disturbo tipico di molti bambini è l’acetone che si manifesta con un alito caratteristico, e si può aiutare a combattere semplicemente con un pò di acqua e zucchero.
FALSI LUOGHI COMUNI
Una delle accuse più gravi che si fanno allo zucchero è quella di favorire il diffonfersi della carie dentale. In effetti, non si raccomanda mai abbastanza l’igiene orale per scongiurare l’insorgere di questa malattia.
Ma più responsabile del maggior numero delle lesioni da carie sulla superficie dei denti sono risultate, da una ricerca recente, le patatine fritte, seguite da uva passa e banane.
Le patatine fritte hanno un potere cariogeno due volte superiore al saccarosio.
Chi non ha mai sentito dire al bambino goloso di zucchero “Attenzione, ti verrà il diabete.” Studi recenti hanno dimostrato che si tratta di una minaccia poco corretta perchè non c’è alcuna correlazione fra consumo di zucchero e l’insorgere del diabete giovanile.
L’ipotesi che lo zucchero contribuisse allo sviluppo del diabete nasceva dalla relazione che esiste fra questa malattia e il tasso di glucosio nel sangue.
Quando si indroducono zuccheri nell’organismo il tasso di glucosio aumenta. Il pancreas entra in azione e secerne l’insulina, l’ormone che ha la facoltà di ridurre il livello di glicemia nel sangue.
Se questo meccanismo, indubbiamente delicato, si inceppa, si sviluppa uno squilibrio nella presenza del glucosio nel sangue che provoca appunto il diabete. Ma non è lo zucchero la causa primaria del diabete. Nel caso di diabete giovanile o di primo tipo la causa sta nel pancreas, le cui cellule non riescono più a produrre insulina e quindi a utilizzare gli zuccheri in modo corretto.
Nel caso di diabete del secondo tipo, che colpisce gli adulti, varie possono essere le cause, prima fra tutte l’obesità, quindi l’ereditarietà, la vita sedentaria, ecc.
Naturalmente, in un diabetico obeso lo zucchero può avere un ruolo importante: di solito se ne consuma troppo e va quindi decisamente ridimensionato, insieme a tutti i carboidrati, secondo una dieta specifica ed equilibrata prescritta dal medico curante, che tuttavia non proibirà più in modo drastico, come avveniva una volta, il piacere di un caffè zuccherato o di una bevanda addolcita meglio se con fruttosio.
Lo zucchero fa ingrassare: ecco un altro luogo comune che fa pensare allo zucchero e ai dolci come causa prima dell’obesità. L’affermazione corretta è un’altra: l’eccesso di calorie anche sotto forma di zuccheri favorisce l’aumento di peso.
Un pregiudizio da sfatare assolutamente, nato negli anni Cinquanta con una ricerca scientifica ormai del tutto superata, riguarda il rapporto cuore – zucchero.
E’ stato dimostrato infatti che l’aumento di consumo di zucchero non corrisponde all’incremento delle malattie cardiovascolari.
Inoltre non è vero affatto che presso le popolazioni che mangiano più zucchero sono più frequenti i casi di ischemia cardiaca.
Anzi, negli ultimi anni negli Stati Uniti si è registrato un minor numero di casi di mortalità per malattie coronariche mentre il consumo di zucchero è aumentato. Vuol dire che non c’è relazione e altre sono le cause dell’abbassamento di quei valori: per esempio, il fumo, che è decisamente diminuito e il minor consumo di grassi saturi.

SALUTE
Meglio evitare l’uso di dolcificanti in gravidanza.
Preferibile un consumo limitato di prodotti senza zucchero con polioli e non con edulcoranti intensi (alcune caramelle, gomme da masticare e prodotti da forno).
Si consiglia di consultare sempre il proprio medico di fiducia.

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